Dal rifugio Arthurhaus prosegue vero ovest un ampio sentiero in direzione Erichhütte. Poco dopo cede il passo a un sentiero, che si snoda quasi sempre alla stessa quota sotto l’imponente parete Mandlwand. Dopo non molto si arriva all’alpe Mitterbergalm, che è in attività e invita a fermarsi. Si prosegue nel rado bosco misto di abeti rossi, larici e pini mughi e attraverso gli alpeggi e si arriva al bivio per la Riedingalm, che è anch’essa in attività e propone latte fresco, burro e formaggio di propria produzione. Da qui il sentiero scende fino al ruscello della valle Riedingtal, da dove si dirama anche il sentiero che porta alle cascate. Dopodiché si affronta un breve tratto in salita, che grazie ai numerosi faggi e agli aceri di montagna è in ombra e quindi piacevole da percorrere. Passando per i pascoli si continua fino all’alpe, anch’essa in attività (ca. 2h15min). Dopo un tratto attraverso i pini mughi si arriva al bivio per il Birkar, un sentiero che non raccomandiamo, perché ripido ed esposto. Poco dopo si giunge al bivio l’alpe Stegmoosalm (in attività) e al bivio per la sella Dientner Sattel e il rifugio Birkarhaus. In un’alternanza tra leggere salite e discese si prosegue, ai piedi del Taghaube (2.159m), fino al rifugio Erichhütte, costruito nel 1902 dalla sezione Lend/Dienten del Club Alpino Austriaco (3h30min dall’Arthurhaus).
(Christina Schwann, OeAV)

 

Le tappe successive passano per l’area naturale protetta delle Kalkhochalpen, comprendente la parte salisburghese dei massicci calcarei Göll-Massiv, Hagengebirge, Hochkönig, Steinernes Meer e Reiter Steinberger tra le valli Saalachtal e Salzachtal. La zona è caratterizzata principalmente dalla sua incontaminatezza e dalla grande varietà di piante e animali rari. L’area protetta è stata istituita l’1.1.1984 e ha come obiettivo principale la preservazione di questo paesaggio unico, con innumerevoli tipi di biotopi di fitocenosi delle crepe rocciose, la sesleria varia e il caricetum sempervirentis fino alle fitocenosi del bosco subalpino come pure la protezione della fauna. Il tratto ai piedi della parete Mandlwand è caratterizzato da superfici di pascolo, alpeggi in attività, da una vegetazione variata e da un panorama montano mozzafiato. La Mandlwand è composta – da est a ovest – dalle Vierrinnenköpfe (2.307m), dal Gamsleitenkopf (2.534m), dai Sattelköpfe (2.526m) e dall’Hochstellkopf (2.478m). Più ad ovest si ergono il Königskopf (2.632m) e il Kleiner Bratschenkopf (2.686m), ai cui piedi si estende il circo glaciale Gamskar con il caratteristico salto di pendenza da cui scendono a valle le cascate. Ancora più a ovest si trova il Großer Bratschenkopf che arriva a ben 2.857m, e quindi il re delle montagne, l’Hochkönig a 2.941m. Sull’Hochkönig sorge il rifugio Matrashaus con dietro l’altopiano del piccolo ghiacciaio "Übergossene Alm". Proseguendo per il rifugio Erichütte si apre la vista sul Birkar, sui Hohe Köpfe con la vetta Taghaube e sui Lausköpfe, meno elevati ma ugualmente splendidi. Cammin facendo diversi alpeggi invitano a una sosta, tanto che questa giornata promette di essere una delle più piacevoli sulla Via Alpina, a meno che non si opti per l’ascesa del Taghaube.
(Christina Schwann, OeAV)