Tutte le notizie
Attraversamento invernale delle Alpi, da Mentone a Vienna

 La rete di sentieri segnalati della Via Alpina è stata pensata per essere utilizzata durante i mesi estivi dagli escursionisti che percorrono le montagne europee. Ma cosa significa realizzare un’escursione di lunga percorrenza sulle Alpi in inverno

L’escursionista britannico David Hamilton ha realizzato, nel corso di tre stagioni invernali, un percorso con gli sci dalla costa del Mediterraneo all’Austria orientale. Un viaggio di 86 tappe percorse in 112 giorni, una distanza di 1750km con un dislivello di 99,628m.

 

Già prima di partite sapeva che sarebbe stata più difficile rispetto a un’escursione estiva. Tre anni dopo, è riuscito a portare a termine il progetto ma si rende conto che le sfide sono state più complesse del previsto. Di seguito spiega quali sono le principali differenze tra l’escursionismo con gli sci sulla cresta delle Alpi e un’escursione di lunga percorrenza nello stesso contesto, in estate.

 

 

Percorso diverso: Il percorso migliore da seguire in inverno non corrisponde al percorso migliore d’estate. Per ottimizzare il tempo speso sulla neve, il percorso con gli sci deve restare, nel limite del possibile, in quota ed evitare di scendere a fondovalle, dove il manto nevoso è meno affidabile. Inoltre, alcuni tratti di sentiero estivo sono pericolosi in inverno o sono impossibili da percorrere. Il dover studiare ogni singola tappa del viaggio e ridisegnare l’intero percorso richiede molto tempo e lavoro prima della partenza.

 

Meno possibilità di alloggio: Molte delle strutture disponibili per gli escursionisti d’estate sono chiuse durante i mesi invernali. Ciò deve essere preso in considerazione nell’ambito della definizione del percorso invernale. Ogni tappa giornaliera si deve concludere presso un rifugio di un qualche tipo e questo è spesso discriminante nella scelta del percorso. Tutti i rifugi privati in montagna sono chiusi e solo i rifugi del Club Alpino dispongono di locali invernali adibiti a bivacco. Durante un viaggio di lunga percorrenza in inverno, circa la metà dei pernottamenti si trascorrerà a fondovalle, in alberghi o ostelli, mentre l’altra metà si trascorrerà nei bivacchi.

 

Percorso difficile da seguire: Anche laddove il miglior percorso invernale segue  sentieri e tracciati segnalati, questi saranno seppelliti sotto la neve e saranno quindi impossibili da individuare. Seguire il percorso è molto più difficile quando la traccia del sentiero, la segnaletica e i segnavia sulle pietre e sugli alberi sono nascosti alla vista.

 

Zaini più pesanti: Nonostante un’attenta pianificazione, lo zaino peserà sempre di più nei mesi invernali. È necessario portare più vestiti caldi e serve più attrezzatura di sicurezza (piccozza, ramponi, imbrago, corda, pala, ecc.). È inoltre necessario portare cibo, stoviglie e combustibile da utilizzare nei bivacchi. Cibo escluso, è difficile mantenere il peso dello zaino sotto i 15kg. Quando si aggiungono cibo e acqua per  diversi giorni, il perso supera i 20kg.

 

Più lenti: Molti saranno sorpresi nel sapere che un’escursione con gli sci che segua un itinerario simile a un’escursione estiva richiederà circa il 20-30% di tempo in più. L’escursione con gli sci sarà un po’ più rapida sui tratti in discesa, se le condizioni sono favorevoli, ma questo vantaggio viene più che annullato dal tempo necessario per individuare e seguire il percorso e dagli sforzi richiesti per aprirsi un varco nella neve alta. Gli stretti sentieri nel bosco possono essere agevolmente percorsi d’estate ,ma sono molti più difficili da percorrere, in salita e in discesa, d’inverno

.

 

Meno ore di luce: Per garantirsi un adeguato manto nevoso a fondovalle è meglio viaggiare all’inizio della stagione sciistica, il che comporta però giornate più corte. Per alcune delle tappe più lunghe è necessario mettersi in marcia prima dell’alba e la destinazione verrà raggiunta solo dopo il tramonto.

 

Più ritardi dovuti al maltempo: In estate è possibile proseguire un’escursione con la maggior parte delle condizioni meteo. La pioggerella o le nuvole basse non devono necessariamente impedire di continuare il viaggio e solo i forti temporali obbligano a “giornate di riposo forzato”. In inverno, la scarsa visibilità e le precipitazioni nevose creano condizioni di viaggio pericolose. Di conseguenza, ci sono molti giorni in cui non è possibili viaggiare ed è necessario attendere un miglioramento del meteo.

 

Nessun altro: Il viaggio sulle Alpi in inverno sarà quasi sempre un’esperienza solitaria. Tutte le strutture delle zone alpine (fattorie, case vacanze, capanni di cacciatori, strutture turistiche) sono disabitate. Spesso sono sepolte sotto svariati metri di neve. Eccezion fatta per le pochissime zone frequentate dagli sciatori, non c’è nessuno che viaggi nelle zone alpine in quota, in inverno.

 

Pericoli addizionali: Mentre per attraversare le Alpi d’estate basta essere un escursionista, il viaggio invernale richiede le competenze di un alpinista. Passi che possono essere agevolmente attraversati lungo un sentiero d’estate, spesso richiedono attrezzatura professionale d’inverno. L’itinerario invernale attraverserà ghiacciai in cui c’è il rischio di crepacci. In inverno sono inoltre indispensabili conoscenze in materia di stabilità delle neve e rischio valanghe.

 

Conclusione: Attraversare le Alpi in inverno è molto più difficile che fare un viaggio simile d’estate. Per coloro che hanno l’esperienza, le competenze e la resistenza necessarie, si tratta probabilmente dell’itinerario di lunga percorrenza con gli sci più interessante di tutte le catene montuose del mondo.

 

Ulteriori informazioni: I particolari del viaggio di David Hamilton sono disponibili su:

https://highadventure.org.uk/introduction.html

 

David Hamilton ha una grande esperienza in alta montagna. He guidato 26 spedizioni su vette oltre i 7,500m e ha scalato 8 volte l’Everest.